LA FONDAZIONE
La Fondazione Casa della Divina Bellezza è stata creata nel 2009 e divenuta un’organizzazione no-profit nel 2014.
Frutto di un restauro durato circa tre anni, la Fondazione è finalizzata al rapporto fra arte e la teologia cristiana e la dimensione del sacro. Il viaggio che si intraprende accedendo alla casa vuole corrispondere ad un’ascensione spirituale, scandita da simboli grafici e architettonici, particolari che vanno cercati e ricercati dal visitatore-pellegrino.
La scelta di dare alla dimora il nome di “Casa della Divina Bellezza” è stata frutto di una attenta riflessione da parte di Alfredo La Malfa, ideatore del progetto. Non più casa privata, ma luogo aperto in cui ospitare eventi atti ad arricchire lo spirito di chi lo visita.
Un luogo dove condividere religioni e spiritualità, mostrando un percorso che si svela soltanto attraverso la manifestazione della bellezza.
CENNI STORICI
Il sito urbano dove è ubicata la casa risale intorno al ‘700, si sviluppa su tre livelli, ed è affiancato alla chiesa Madre dedicata alla SS. Annunziata.
La costruzione è stata realizzata dal Barone Giuseppe Giardina, Giurato forzese e proprietario anche del Castello di Sant’Alessio.
Il plesso successivamente fu acquistato dalla Famiglia Guarnera che lo utilizzò in parte per uso proprio e il resto lo affittò al ministero della Difesa che lo adibì a Caserma dei Carabinieri.
Dei tre piani dell’abitazione il piano sottostante era destinato a deposito di granaglie, legumi, olio ed altro. Ciò è dimostrato dalle giare murate nel pavimento tutt’oggi presenti e perfettamente conservate.
Più tardi dopo il trasferimento della nuova caserma la casa ebbe un lento ma inesorabile degrado.
Nelle fasi di restauro dell’intero plesso si è potuto notare come era in atto un sistema di rifornimento idrico attraverso tre cisterne nei diversi piani della struttura per la raccolta dell’acqua piovana, e di ventilazione e rinfrescamento degli ambienti attraverso un condotto, peraltro ancora visibile e messo in evidenza a seguito della ristrutturazione da una copertura in vetro calpestabile.
I restauri sono iniziati nella primavera del 2006 e sono stati ultimati nell’estate del 2009.